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Demodulazione per FM

 Carlo Bramanti

Premessa

Di solito l’autocostruttore non si preoccupa troppo delle relazioni teoriche e copia il già fatto. Qualche volta va bene, altre è una delusione.

I risultati della teoria spesso non corrispondono pienamente all’applicazione pratica, ma poi, riverificando la teoria alla luce dei risultati pratici otteniamo molto e, se non altro, impariamo qualcosa: libro e moschetto, balilla perfetto!

Nel caso della demodulazione FM ottenibile con un apparecchio a cristallo vediamo che si sfruttano i fianchi della curva di risonanza del circuito per ricavare il segnale audio. Non è un arrangiamento anche se, a causa della sua criticità, nei normali ricevitori si usano principi diversi.

 

 La figura dovrebbe parlare da se e fa vedere anche che va scelto il punto dove la pendenza è più ripida.

 Formule

Le seguenti formule servono a calcolare la differenza di intensità di segnale che si ha dissintonizzando la stazione. Vediamo che per una lieve dissintonia, coprendo il tratto più ripido della curva, il risultato è migliore che dissintonizzando maggiormente. Il risultato non è altro che la modulazione audio risultante, considerando uno shift di frequenza, dovuta alla modulazione in frequenza, uguale a 20 Kc, ovvero la massima intensità audio.

Calcolo

 

 

 Discussione dei risultati

Per il calcolo abbiamo considerato un Q di 500. Per un Q di 250 i valori dimezzeranno, mentre per un valore di 1000 raddoppieranno. La deviazione della frequenza sarà direttamente proporzionale alla modulazione audio.

Tenere presente che per Q così alti il circuito risonante avrà un’impedenza di centinaia di kohm ed il carico del rivelatore, molo più basso, andrà adattato per non distruggere il Q.

Calcolo grafico

Altrimenti si può ricavare la differenza di segnale dalla curva standardizzata del Q. Il fattore  a  sull’ordinata orizzontale è dato dal rapporto tra le differenza di frequenza ed il Q ovvero deltaf/Q.

 

Si proietterà dall’asse orizzontale alla curva per il valore di a considerato ed a sua volta si proietta quel punto sull’asse verticale sul quale troveremo il valore di attenuazione su scala lineare. La differenza tra i due punti a darà la variazione del livello d’intensità.

E’ un poco complicato ma con un poco di impegno ci si arriva.

Carlo Bramanti settembre 2011

Vedi l'altro articolo di Bramanti sulla costruzione di un ricevitore a cristallo per FM

Vedi anche la pagina di Bramanti sulle Galene

 

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