Lettere - Le Radio di Sophie - Letters

Storia di una lettera al Ministero delle Comunicazioni

Di Marco Gilardetti

 

Lettera inviata in Luglio 2006
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Gentile Signor Ministro, mi congratulo per la sua nomina e
le porgo i miei migliori auguri per il suo lavoro. Le
scrivo per sensibilizzarla riguardo al tema delle
trasmissioni radiofoniche in Onda Media (anche nota come
AM) che, come certo saprà , sono state massacrate
dall'infausto governo Berlusconi, tutto concentrato - per
motivi di interesse personale che lei conosce meglio di me
- sul fallimentare "digitale terrestre". Attualmente, solo
più Radio1 trasmette (e a potenza ridotta) in Onda Media.
Ciò comporta l'impossibilità di ricevere il segnale
radio in aree vastissime della nazione, in quanto per
ragioni fisiche i segnali ad Onda Media si propagano in
aree ove i segnali in Modulazione di Frequenza
necessiterebbero invece di un gran numero di ripetitori.
Di fatto, Radio2 e Radio3 sono OSCURATE per un'ampia fetta
della popolazione italiana. I programmi italiani in onda
media erano inoltre ascoltati da molti cittadini
dell'Unione Europea e da nostri emigrati all'estero. La
prego di voler riconsiderare l'attuale situazione. Mentre
da noi si "staccava la spina", all'estero iniziavano
promettenti sperimentazioni di sovrapposizione di un
segnale digitale in simulcast al segnale tradizionale in
AM, salvaguardando così la vecchia tecnologia analogica e
aprendo contemporaneamente la strada agli ultimi ritrovati
tecnici, in piena compatibilità . Sono certo che non
vorremo, come negli ultimi tragici cinque anni, farci
trovare ancora una volta impreparati. Le trasmissioni in
AM ed FM sono fisicamente molto differenti e DEVONO
coesistere se si vuole offrire un servizio radiofonico
degno di questo nome. La ringrazio per l'attenzione, resto
a sua disposizione per eventuali approfondimenti, e la
saluto cordialmente. Marco Dr. Gilardetti, Università di Torino.

 

Risposta del 07 Agosto 2006
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Gentile Dr. Marco Gilardetti,

rispondiamo alla Sua e-mail di segnalazione per difficoltà

nell'ascolto della Radio inviata all'On.le Ministro Paolo Gentiloni.
Al riguardo, La informiamo che il Ministro è a conoscenza
della situazione problematica in cui versa l'assetto radiofonico attuale,

in particolare, la questione relativa a Radio RAI.
A tal fine è obiettivo del Ministro recuperare le caratteristiche

di universalità e qualità del servizio pubblico radiotelevisivo.
Al momento, lo sforzo del Governo si sta concentrando su
diverse leve di azione nel senso di facilitare e far
progredire l'impianto del digitale terrestre nel nostro
paese entro una previsione recentemente annunciata e
indicata nell'anno 2012: il riordino delle frequenze,
programmato dal Ministro, contribuirà ad aprire nuovi
spazi ad altri operatori; inoltre, elemento più
confortante, il fatto che nella Conferenza Regionale
delle Radiocomunicazioni dell'UIT sono state attribuite
all'Italia circa 3.952 impianti frequenza per la radio-tv
digitale, con la definizione di un Nuovo Piano di
Ripartizione delle Frequenze per la radiodiffusione sonora
e televisiva in tecnica digitale dei Paesi europei, della Russia anche

asiatica e dell'Africa. Entrambi questi processi sono piuttosto complessi e
richiederanno dei tempi non brevi ma auspichiamo che si giunga

ad ottenere i risultati positivi sperati Qualora abbia necessità di

ulteriori informazioni o chiarimenti questo U.R.P. è a sua disposizione

al n. tel.(...) oppure all'e-mail: (...). Grazie per essersi rivolto ai nostri uffici.
Cordiali Saluti
URP del Ministero delle comunicazioni
Sp
 

 

Controrisposta di Marco Gilardetti, ottobre 2006

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Onorevole Ministro, Gentili Signori,

non riesco a nascondere lo stupore per come la mia del
Luglio 2006 sia stata totalmente travisata e fatta oggetto di

una risposta che, non me ne si voglia, ha letteralmente del comico.
Non intendevo affatto auspicare una diffusione del "digitale terreste",

autentico binario morto che fortunatamente i cittadini italiani stanno

respingendo al mittente con ragioni per altro ovvie e dettate dal puro
buon senso (difatti nessuno si è neppure preso la briga di informare i cittadini

medesimi che esso sarebbe comunque incompatibile con lo standard

di TV ad Alta Definizione che si sta imponendo DE FACTO in tutto il
resto del mondo tranne che in Italia). Né intendevo essere aggiornato sugli

infausti sviluppi di questo tecnosauro imposto con violenza politica

dalla sedicente "casa delle libertà", e su cui constato con profondo
rammarico che anche il presente governo di centro-sinistra
insiste a suo danno e con ostinazione perniciosa.
L'oggetto della mia lettera era - come potrete facilmente
constatare - la radiodiffusione in Onda Media, anche nota
presso il volgo col generico acronimo di AM (Modulazione d'Ampiezza).

Il titolo della vostra risposta ("Mancata ricezione segnale radio")

contiene tutta l'amara ironia di questa vicenda, in quanto il problema

della "mancata ricezione" dei segnali di Radio2 e Radio3 in Onda Media è
dovuta al semplicissimo fatto che la RAI ha cessato dal 15
Maggio 2004 le trasmissioni dei suddetti programmi, fatto
che vi sarà (o dovrebbe esservi) sicuramente ben noto.
All'estero ed in particolare negli Stati Uniti, viceversa,
non solo le trasmissioni in Onda Media (AM) godono di
salute eccellente, ma, come già vi dicevo, sono in corso trasmissioni

sperimentali in simulcast di segnali analogici e digitali,

COMPLETAMENTE COMPATIBILI con le
vecchie radio tradizionali (e quindi ovviamente ben
accetti dalla cittadinanza, che per motivi analoghi ed
opposti ha invece "portato in cantina" il decoder del digitale terrestre)

ma contenenti anche un segnaledigitale nuovo, di elevata qualità, molto appetito
anche da pubblicitari ed investitori privati, con tutti i
vantaggi che la trasmissione in AM (sopra tutto la
copertura del territorio) comporta rispetto a quella in FM,
la quale per ragioni fisiche richiede una moltitudine di ripetitori radio.
Considerato che gli ultimi cinque anni di decisioni in merito all'emittenza radiofonica

sono stati distorti da gravissimi conflitti d'interesse politico-imprenditoriali
all'insegna del lucro personale e di partito, torno
pertanto a sollecitare presso codesto Ministero una pronta
ripresa delle trasmissioni di Radio2 e Radio3 in Onda
Media (AM), auspicando inoltre - o meglio suggerendo -
che ciò non sia uno sterile "riattaccare la spina" ma sia
una decisione foriera di interessanti sperimentazioni nel
campo delle trasmissioni analogico/digitali in simulcast
in piena compatibilità con gli apparecchi riceventi già
esistenti, sul modello di quanto già si sta facendo all'estero.
Può essere utile al proposito ricordare che Radio Cina
Internazionale, la radio del paese che vanta oggi giorno
il più elevato tasso di sviluppo economico e tecnologico,
trasmette attualmente in AM ben 290 (duecentonovanta) ore
al giorno di programmi in 43 lingue differenti.

Credo non serva alcun commento.

Cordiali saluti - Marco Dr. Gilardetti, Università di Torino.


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