La Tecnica - Le Radio di Sophie

Ancora sulla riproduzione delle manopole: colorazione e fissaggio.

Leonardo Mureddu

Premessa - Dopo la pubblicazione dell'articolo riguardante la riproduzione delle manopole ho ricevuto numerose richieste per un secondo articolo che approfondisse i temi della colorazione e del fissaggio, temi che erano stati esclusi dalla trattazione precedente, e con buoni motivi. La descrizione e le foto che seguono possono servire a dare un'idea di come procedere con la sperimentazione.

La colorazione - La maggior parte delle manopole delle radio classiche europee sono in bachelite, di colori che coprono tutte le gradazioni del marrone, dal quercia al rossastro, più o meno variegati, fino al nero intenso. Con i prodotti descritti nell'articolo precedente è possibile entro certi limiti effettuare una colorazione "in pasta", ossia realizzare manopole che somigliano molto alle originali. La foto qua sotto può dare un'idea del risultato: la manopola di destra è la copia. Il colore non è preciso, ma nemmeno tanto differente.

Prodotti - Nel campo dei coloranti per legno vi è una miriade di prodotti che potrebbero potenzialmente essere aggiunti alla miscela bicomponente per conferirle la colorazione voluta. Purtroppo non tutti sono adatti: molti sortiscono reazioni indesiderate, ebollizione, rigonfiamenti eccetera. In una lunga serie di tentativi ho dovuto scartare la maggior parte dei prodotti esistenti in commercio. Ho ottenuto buoni risultati tra gli altri con un colorante prodotto dalla ditta inglese Colron, che fino a qualche tempo fa era distribuito comunemente in Italia e oggi è un po' difficile da trovare. Questi coloranti si vendono in lattine, e sono a base di un solvente oleoso che non sono mai riuscito ad identificare (non è trementina né altri solventi usuali). Oltre ai coloranti utilizzo la solita resina bicomponente da colata Sintafoam della Prochima, già descritta nell'articolo precedente

Esiste in diverse tinte: noce scuro, noce chiaro, mogano peruviano ecc. La tinta giusta va trovata per tentativi, mescolando piccole quantità dei vari colori. Per ottenere un buon risultato conviene lasciare addensare il prodotto, tenendolo in un barattolino scoperto per qualche tempo, magari in un luogo caldo (sul termosifone o al sole), e mescolandolo di tanto in tanto.

Per realizzare la colata occorre procedere secondo una sequenza precisa:

1) versare il componente "A" nel bicchierino nella giusta quantità;

2) aggiungere il colorante (da poche gocce a qualche cc a seconda della tonalità e della quantità di prodotto);

3) mescolare con cura fino a ottenere una tinta uniforme;

4) aggiungere il componente "B", mescolare con cura utilizzando una siringa per aspirare e espellere ripetutamente il liquido;

5) versare nello stampo.

 

 

In base al risultato della prima prova si possono effettuare le correzioni di colore e densità fino a ottenere il risultato desiderato. Purtroppo questo procedimento non dà risultati facilmente ripetibili, dato che dipende da molti fattori tra cui la temperatura e la "freschezza" della resina giocano un ruolo decisivo.

 

Foratura e fissaggio - La manopola appena realizzata, dopo qualche ora può essere facilmente forata, con un trapano a colonna dopo aver segnato con cura il centro. Se si fa un foro da 6mm potrà essere semplicemente inserita a pressione nel suo alberino. La resina ha una certa elasticità che le permette di mantenersi in posizione e svolgere il suo ruolo, specie se non è soggetta a sforzi eccessivi. Quindi conviene, quando possibile, utilizzare le repliche per i comandi che non richiedono sforzo, per esempio sintonia e di tono. Ma se la manopola va nel cambio gamma il fissaggio a pressione non andrà più bene: conviene rinforzare la manopola con una boccola metallica e un grano. Queste boccole possono essere recuperate da vecchie manopole, oppure fatte fare da un tornitore. Io ne ho un certo numero recuperate da un fallimento di un negozio di materiale radio: servivano per prolungare gli alberini dei potenziometri:

 

 

Quelle della foto vanno segate in due per poter essere utilizzate. Comunque sia, il diametro esterno deve essere di 10mm, quello interno di 6mm.

 

 

La foratura va eseguita con cura usando una punta da 10mm, meglio se del tipo per legno.

 

 

Se il lavoro è fatto bene, sarà possibile inserire la boccola con una certa pressione, naturalmente dopo averla liberata del grano. In seguito si fa il foro laterale nella manopola, cercando di intersecare il foro esistente nella boccola, e si avvita il grano. Non è necessario alcun collante, ma volendo si può assicurare la boccola contro slittamenti mediante una goccia di Attak.

 

Un altro metodo di fissaggio, da organizzare prima della realizzazione dello stampo, ci è stato suggerito da Giuseppe Lupi (28/07/15). Eccolo: "Prima della formatura dello stampo con gomma siliconica, inserisco nella manopola campione una vite M4 di lunghezza appropriata sino a toccare il contenitore della forma ed avente testa cilindrica. A formazione e solidificazione dello stampo avvenuta si svita la vite dalla manopola e dallo stampo che riproduce esattamente il filetto. Prima di procedere alla colata della resina, si inserisce una vite M4 nello stampo avvitandola e nella parte interna allo stampo aggiungo un dado M4 in posizione opportuna. Quindi si effettua la colata della resina. Dopo solidificazione si svita la vite precedentemente inserita mentre il dado rimane prigioniero nella resina realizzando direttamente il filetto per colata irrobustito per la presenza del dado. Va da sé che dopo la foratura centrale da 6 mm. Il dado rimane nella parte piena della manopola".

 

Manopole bicolore - Con un po' di pazienza e attenzione è possibile realizzare qualche virtuosismo, come quello illustrato nelle foto che seguono. Si tratta della riproduzione di una manopola utilizzata in un certo numero di apparecchi Geloso degli anni '50.

 

1) poche gocce di resina non colorata, in modo che copra il fondo dello stampo...

 

 

2) attendiamo che cominci a indurire, diventando color crema

 

3) prepariamo la miscela colorata e finiamo di riempire lo stampo...

 

4) Ecco il risultato, a indurimento completato.

 

Spero vivamente che queste note possano servire da stimolo per ulteriori ricerche e sperimentazioni. (L.M. 10/08)

 

(vedi il primo articolo sulla riproduzione delle manopole)

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