Amplificatore B.F. - Signal
Tracer
a valvole con sonda RF

La ricerca sistematica dei guasti in un
radioricevitore è possibile in due modi: applicando un segnale esterno
ai vari stadi che compongono la radio e ascoltando in altoparlante la
nota relativa amplificata, oppure prelevando i vari segnali, presenti
nel circuito, e inviandoli ad un amplificatore per accertarsi che
vengano uditi in altoparlante. In effetti i due sistemi si equivalgono,
nel primo caso occorre un generatore di segnali a R.F. per il controllo
degli stadi precedenti il rivelatore, ed un generatore di B.F. per gli
stadi successivi.Qualunque oscillatore modulato, anche modesto o
proveniente dai vari corsi per corrispondenza, è in grado di soddisfare
alla bisogna, addirittura è possibile utilizzare un semplice
multivibratore miniaturizzato per ottenere sia la nota a R.F., sia la
nota di B.F., ma questo argomento verrà analizzato in altra occasione.
Nel secondo caso, occorre un comunissimo amplificatore B.F. (
potrebbe essere anche un normale apparecchio radio commutato su Fono) a
cui si applicheranno, via, via, i vari segnali presenti nel
radioricevitore sotto esame. Viene, quindi, proposta la costruzione di
un apparecchio che permetta tale tipo di controllo.
La figura qua sotto è lo schema,
abbastanza convenzionale, di un amplificatore in B.F. da 2 watt che
utilizza il tubo Noval ECL82 ed il raddrizzatore EZ81. La parte Triodo
della valvola ECL82 funziona da preamplificatore, la seconda, il
Pentodo, funziona da amplificatore finale. Il potenziometro P1,
regolando l’ampiezza del segnale applicato alla griglia controllo del
triodo, assume la funzione di controllo di volume; il condensatore C26
da 10 nF / 630 Vl garantisce l’isolamento dalle alte tensioni anodiche
presenti nei vari punti di controllo. La polarizzazione catodica è
affidata a R28 e C27, R30 costituisce il carico anodico e determina
l’amplificazione dello stadio e la banda delle frequenze amplificabili
( da 120 Hz min. a 9000 Hz max.); R37 e C34 (sull’alimentatore) hanno
funzione di filtro di disaccoppiamento dello stadio preamplificatore da
quello amplificatore di potenza. Tale filtro è necessario per due
scopi: il primo, per ottenere un maggior filtraggio della tensione
anodica ad evitare che il ronzio d’alternata residuo, attraverso C28
ed R31, possa giungere alla griglia 3 del tubo finale di potenza e,
amplificato, produrre il classico ronzio nell’altoparlante; il
secondo, evitare accoppiamenti tra stadio finale e preamplificatore che
porterebbero ad inneschi di oscillazioni o distorsioni.
.
C28 da 22nF trasferisce il segnale preamplificato
dall’anodo del triodo alla griglia controllo del pentodo, il
collegamento a massa della griglia è garantito da R31, la
polarizzazione di catodo del pentodo è affidata a R33 e C29. R32, sulla
griglia controllo, e R34, sulla griglia schermo, occorrono per evitare
auto-oscillazioni (soprattutto alle alte frequenze della banda passante)
che potrebbero avvenire in dipendenza dell’alta amplificazione del
tubo ECL82. Infine, sul circuito di placca del pentodo è inserito il
primario del trasformatore d’uscita cui è applicata la massima
tensione anodica. Ancora, si noti il circuito di controreazione
collegato tra l’altoparlante e la resistenza R29, sul catodo del
triodo) che permette l’inserzione dei filtri (costituiti da resistenze
e capacità) per l’attenuazione dei toni alti e l’esaltazione dei
bassi. Per gli scopi che ci siamo prefissati (uso come Signal tracer),
tale circuito potrebbe risultare inutile o quanto meno superfluo, va
detto, però, che nessuno ci vieta d’utilizzare l’amplificatore per
il suo originario uso: la riproduzione di suoni, parole, musica; in tal
caso la presenza dei controlli di tono è necessaria.
A questo punto sorge un altro
problema: poiché il Signal Tracer altro non è che un amplificatore di
B.F., come riuscire a sentire anche i segnali presenti a monte del tubo
rivelatore della nostra radio? Tali segnali, sappiamo che sono di
frequenza elevata, quindi non udibili, per questo occorre dotare il
Signal Tracer di un accessorio: la sonda a R.F. o probe R.F.



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