Tecnica - Le Radio di Sophie - Technics

Westector - Rivelatore a ossidulo di rame

di Leonardo Mureddu

Negli anni '30 si sperimentarono le prime varianti a stato solido rispetto ai comuni rivelatori. Infatti, i tubi a vuoto svolgevano egregiamente questo compito mediante le varie configurazioni ben note (diodo, triodo a falla di griglia, rivelatore di placca), ma per abbassare il costo di un ricevitore sarebbe stato opportuno ridurre il numero delle valvole. La Westinghouse mise a punto un dispositivo a ossidulo di rame dalla capacità sufficientemente bassa da poter essere utilizzato come rivelatore. Venne battezzato Westector. Nella nostra Enciclopedia della Radio viene descritto così:

Veniva prodotto in due versioni: singolo o doppio. Quello della foto sopra è doppio, e corrisponde a due diodi contrapposti, con il catodo al centro. In una tipica applicazione il catodo è connesso a massa:

Notare che il simbolo elettrico usato è proprio quello di un diodo. Non ho mai visto una radio italiana che montasse questo dispositivo, che invece è stato usato da alcuni produttori francesi (Marconi, Pathé) e britannici (Bush, Pye).

È bene sapere che esiste, perché non sempre è montato in modo visibile e potrebbe creare difficoltà durante una riparazione, se non si dispone dello schema. Per esempio tempo fa mi capitò una Bush SB1, apparecchio a 4 valvole del 1933 che monta un Westector nascosto dentro la seconda media frequenza. Un vero rompicapo finché non recuperai lo schema.

Molto più recentemente mi sono imbattuto nuovamente in un westector doppio in una Le Regional (Francia, 1933), ma per fortuna questo era ben visibile, montato sotto il telaio e funzionava (e funziona) ancora egregiamente:

Dalla metà degli anni '30 questa tecnica fu abbandonata, non so per quale motivo: forse perché il costo sempre più basso delle valvole e la diffusione delle valvole multiple (doppio diodo-triodo ecc.) rendeva inutile il ricorso a questi dispositivi. I rivelatori a stato solido torneranno in voga solo alla fine degli anni '50, con lo sviluppo dei diodi al Germanio.

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