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Il "Tappo-Luce"

Piccolo, umile dispositivo d'altri tempi

(di Leonardo Mureddu)

 

Una recente inserzione sul Forum mi fornisce lo spunto per dire due parole circa il famoso, quanto poco noto, "tappo-luce", tanto usato e tanto citato dai costruttori di radio a galena degli anni d'oro. Ne parlava il Ravalico nei suoi famosi Primo Avviamento alla Conoscenza della Radio, e veniva consigliato dalle riviste come Radiopratica, Sistema A eccetera. L'immagine di qua sopra mostra un tappo-luce industriale in bakelite prodotto negli anni '40. Si tratta, come si vede di un cilindro isolante che porta uno spinotto ad un'estremità, e un morsetto dall'altra. Nella maggior parte dei casi questo dispositivo non veniva acquistato ma costruito dagli sperimentatori, data la sua semplicità.

Il nome italiano, alquanto fuorviante, non aiuta certo a capire la costituzione e la funzione dell'oggetto. Se invece consideriamo il nome inglese: mains aerial (tradotto letteralmente: antenna-rete), forse risulta tutto più chiaro: si tratta di un semplice espediente per trasformare la rete elettrica domestica in un'enorme antenna per le nostre radio. La rete elettrica, essendo costituita da fili conduttori, è certamente in grado di captare segnali radio, con un'efficienza che dipende da come è fatta, dove corre (pareti o pavimento), e soprattutto se sia connessa esternamente ad una linea elettrica aerea (su pali) o interrata. Comunque sia, qualcosa la capta di sicuro. Viene quindi spontanea l'idea di utilizzare la rete luce come antenna d'emergenza per la radio a galena.

L'unico problema è quello di separare i deboli segnali radio ad alta frequenza dal "segnale" fortissimo a 50Hz della tensione elettrica di rete: si tratta di estrarre poche centinaia di millivolt dai 220 volt alternati! Per fortuna c'è una bella differenza di frequenza, e la separazione può essere effettuata con un semplice filtro "passa-alto", ossia un condensatore di piccola capacità. Questo è il principio del tappo-luce. La figura qua sotto mostra schematicamente la situazione dal punto di vista elettrico.

Se facciamo i conti, troviamo che la reattanza del condensatore da 1000pF, alla frequenza di 50Hz vale circa 3 Mohm, mentre vale solo 150 ohm per la frequenza di 1MHz, che corrisponde circa al centro banda per le onde medie. In altre parole, il tappo-luce si lascia attraversare 20000 volte meglio dal segnale radio che dalla corrente di rete. Nella figura di sopra, il tappo-luce è connesso al "neutro" della rete elettrica, ed in genere è questa la situazione in cui si ha il funzionamento migliore e il minimo rischio per l'incolumità nostra e degli apparecchi collegati. In ogni caso per fare esperimenti col tappo-luce è bene utilizzare un condensatore ad alto isolamento (almeno 1000 volt), in modo da scongiurare i rischi di dispersione elettrica. Se il condensatore è buono, l'uscita del tappo-luce può essere tranquillamente toccata senza alcun pericolo. Per questo è bene comprarne uno nuovo ed evitare di pescare vecchi residuati dal cassetto delle cianfrusaglie...

In alcuni casi questo tipo di antenna fornisce ancora risultati accettabili per l'ascolto di radio a galena o piccoli apparecchi a poche valvole. Purtroppo le costruzioni in cemento armato, le linee elettriche interrate e la quantità di disturbi presenti sulla rete non facilitano più l'utilizzo di questo semplice dispositivo, specie nelle grandi città. Tuttavia, una prova si può sempre fare, con la dovuta prudenza.

Per inciso, molti apparecchi radio degli anni '30, specie di fabbricazione inglese, erano equipaggiati con un'antenna-luce interna, in modo da poter funzionare senza antenna esterna.

 

(L.M.02/03)

 

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