Progetti dei lettori - Le Radio di Sophie - Readers' contributes

RICEVITORE PASSIVO PER ONDE MEDIE

di Roberto Perotti iw2evk

OGGETTO: si descrive la realizzazione di un ricevitore passivo (cioè senza alcun componente in grado di svolgere funzione amplificatrice) per la banda delle onde medie. Questo significa che saranno usate esclusivamente bobine, capacità, diodi più i relativi componenti per il loro collegamento. Non si farà invece uso di transistor, valvole, integrati o altri dispositivi attivi. Il segnale RF, filtrato da circuiti lc verrà rivelato da un diodo e applicato alla cuffia. Ho evitato di chiamarlo Ricevitore a galena sia perché non è stato usato questo materiale semiconduttore, sia perché lo scopo NON è quello di eseguire una replica fedele, ma di sperimentare il tipo di circuito. è invece d'epoca il circuito di base da cui è stata tratta la realizzazione e a cui sono state apportate delle piccole modifiche in corso d'opera. Qualcuno, visto la semplicità circuitale, potrebbe pensare trattarsi di un circuito per dilettanti , di facile realizzazione. Purtroppo non è così. La mancanza di amplificazione obbliga ad eseguire con maggior cura collegamenti, avvolgimenti e saldature, nonché a operare con antenne di lunghezza almeno 5m e una VERA presa di terra. Personalmente è il primo di 3 circuiti simili che ho costruito che sono riuscito a far funzionare, in confronto alle svariate realizzazioni a componenti attivi che sono "partite al primo colpo" senza creare troppi problemi. Devo anche sconsigliare a chi voglia intraprendere prove su circuiti simili di fidarsi di schemi ultra semplici, che il più delle volte fanno ascoltare una sola stazione in qualsiasi posizione si ruoti il variabile, segno di uno "scavalchino" della r.f. ai circuiti di ingresso troppo semplificati e a bassa selettività. Probabilmente nel 1930 i circuiti passivi li provavano con cura sino ad ottimizzarli per poterli usare veramente, mentre più tardi venivano usati come esempio per spiegare la rivelazione delle onde radio, ma non per un uso effettivo in ascolto.

LISTA COMPONENTI

1 supporto isolante diametro 7 cm lunghezza 20 cm, filo di rame smaltato 0,5 mm circa 30m, 10 capicorda faston maschi tropicalizzati (color oro), 15 viti testa svasata autofilettanti M3x6, 2 condensatori variabili ad aria da 500pF, 1 coccodrillo piccolo, 1 condensatore ceramico o poliestere da 1500pF, 1 diodo OA91 oppure AA117 oppure BT20, 1 trasformatore da 2VA 230V-12V o meglio un trasformatore di uscita per radio a transistor (vedi testo), 1 cuffia 32 Ohm o meglio, se la trovate, ad alta impedenza, 1 boccola per jack stereo da pannello, 1 assicella di legno spessore 5 mm 15 x 25 cm, fascette plastiche di varie misure autostringenti,  lamierino rame o ottone da 0,3-0,5mm spessore, colla vinilica e nastro adesivo, 10 cm di cavo coassiale TV

MONTAGGO

Prendete l'assicella di legno e con una lima o carta vetrata lisciate i bordi per eliminare schegge o altre imperfezioni. Se volete potrete rifinire la superficie usando vernice "flattan" o altra adatta per il legno. Ora su uno dei 2 lati maggiori tracciate una linea con un righello ad un centimetro dal bordo stesso. Eseguite 11 segni equidistanti sulla linea. Serviranno come punto di riferimento per l'allineamento dei capicorda del circuito d'antenna. Prendete ora i faston maschi e, tramite le viti autofilettanti bloccateli sui punti segnati in precedenza. Verificate l'allineamento.Ora cominciamo ad avvolgete la bobina d'antenna. Forate il supporto, oppure bloccate ad esso con un pezzo di nastro adesivo l'inizio dell'avvolgimento. Mantenendo costantemente in tensione il filo avvolgete 5 spire. Ora bloccate questo tratto con altro pezzo di nastro adesivo e create una presa d'antenna lunga circa 10cm. Riprendete ad avvolgere altre 5 spire. Fissate con un'altro tratto di nastro adesivo, create un'altra presa d'antenna e così via sino a raggiungere 55 spire. Bloccata l'ultima spira dell'avvolgimento compattate il tutto spalmando colla vinilica o spruzzando vernice trasparente alla nitro. Col vinavil si lavora più "puliti" ma i risultati migliori si ottengono col trasparente spray. Lasciato asciugare l'avvolgimento primario avvolgiamo ora quello secondario. Iniziamo ad avvolgere mantenendo lo stesso senso di avvolgimento e distanziando il primo dal secondo di circa 1cm. Avvolgiamo altre 55 spire stavolta senza prese intermedie, fissiamo il termine avvolgimento e poi compattiamo le spire con applicazione della colla o dello spray. Terminata l'essiccazione passiamo ad applicare tramite le fascette autostringenti le 2 basette autoadesive alle 2 estremità del supporto bobina. Queste ultime serviranno ad ancorare l'avvolgimento al basamento in legno e a fare da distanziale fra quest'ultimo e la bobina stessa. Fissate ora la bobina più o meno al centro dell'assicella di supporto. Liberate ora dallo smalto le estremità delle prese di antenna. Si può operare in 2 modi: o bruciando lo smalto con un accendino e poi raschiando con la lama di un cutter, oppure usare la carta vetrata fine sino a quando non si vede il colore del rame nudo. In ambedue i casi è necessario ravvivare con stagno l'estremità per circa 1cm. A questo punto saldate le varie prese di antenna ai faston maschi, usando un saldatore da 50W con punta lucida e abbondante stagno. Verificate con il tester che vi sia continuità elettrica fra ciascuna presa di antenna con tutte le altre. Seguite con cura lo schema elettrico, partendo dalla presa di terra sino a quella più esterna, spuntando sul disegno quelle già eseguite. Dal lamierino di ottone o rame ritagliate 2 rettangoli sufficienti, una volta piegati a 90 gradi, a posizionare i variabili sul piano in legno. Aiutatevi con le foto per capire come devono essere fissati ai variabili tramite viti e rondelle dentellate. Con le viti autofilettanti bloccateli al telaio. Ora collegate l'avvolgimento di sintonia e quello di reiezione ai loro corrispettivi condensatori variabili. Ricordatevi sempre che dovete eliminare lo smalto isolante prima di saldare. Verificate che il rotore giri liberamente e senza sforzi. Ora saldate un coccodrillo su un cavo di 20 cm di lunghezza, flessibile, di sezione 0,75mm. A circa 10cm dall'estremità opposta interrompetelo e saldate, senza surriscaldare, il diodo rivelatore. Collegate il coccodrillo come da schema elettrico. Con la calza del cavo coassiale che avrete spellato, unite il capicorda di massa, un'estremità del trasformatore di impedenza e lo statore del variabile di sintonia. Per quanto riguarda il trasformatore di impedenza, l'ideale sarebbe un trasformatore di uscita per radio "vecchio tipo" al germanio, da selezionare tra quelli che presentano la maggior resistenza ohmica del primario. La maggior parte di voi dovranno accontentarsi (come me...) di un trasformatore 220/12v da circa 2-3 VA. Col tester troverete il primario e lo connetterete al circuito di rivelazione. Al capo del circuito piazzerete in parallelo, fra diodo e massa, il condensatore da 1000pF. Potete provare vari tipi di cuffie, in quanto ho notato che a parità di impedenza esibita , l'efficienza varia fra marca e marca. Se userete una cuffia ad alta impedenza il trasformatore non verrà usato e vi connetterete con essa in parallelo al condensatore suddetto.

(Fare clic sulle immagini per vederle ingrandite)

UTILIZZO

Se tutto è stato fatto come da schema e istruzioni, collegate al capicorda più lontano dalla presa di massa circa 5m di filo che sarà la vostra antenna iniziale. Il coccodrillo che fa capo al diodo andrà posto sul capicorda subito successivo verso massa. Connettete il capocorda di massa a una VERA terra (calorifero,ecc.). Ora calzate le cuffie, e con calma ruotate il condensatore di sintonia. Dovreste ascoltare la locale. Sintonizzatela al meglio. Con il condensatore di Notch eliminate eventuali disturbi. La locale deve essere rilevata in un solo punto dell'escursione del condensatore! Se girando il perno la locale viene ascoltata in più punti o su tutta la corsa avete commesso un errore nell'avvolgimento o nei collegamenti. Ora cercate una stazione meno forte (di solito la locale della regione adiacente). Sintonizzatela al massimo segnale. Con il variabile di notch, lentamente attenuate l'eventuale disturbo della VOSTRA locale. Se non vi riesce, spostatevi con l'antenna su un'altra presa e rieffettuate le operazioni di sintonia. Potete anche spostare il punto di rivelazione (spostando il cavo con il diodo). Se porrete vicini antenna e diodo i segnali saranno più forti, ma non avrete la massima selettività. Se invece porrete distanti i 2 collegamenti la selettività è migliore, ma il segnale un poco inferiore. Il diodo posto vicino alla presa di terra porta all'azione di attenuatore di segnale. Se avete antenne lunghe, potreste trovarvi ad aver bisogno di questa configurazione, specie nei momenti di propagazione aperta (notte ,ecc.). Durante le mie prove ho utilizzato un'antenna di 7m tesa all'interno, al secondo piano di un condominio. Di giorno molto forti le 2 RAI da Siziano (PV) che dista circa 35Km dal mio qth in jn45kl. Le stesse stazioni sono state ascoltate in cantina usando un filo da 4m. Di sera invece ho ascoltato varie stazioni estere, sia europee che del bacino del mediterraneo. Il fading è però molto pronunciato rispetto a quello a cui si è abituati su ricevitori standard, con profonde evanescenze.

REPERIBILITA' COMPONENTI

I variabili da 500pF, il filo smaltato e i diodi citati sono reperibili presso la R.F. component di Senago (MI) , ditta specializzata nella vendita di componenti per RF. Sul web potrete trovare in formato pdf scaricabile il loro catalogo, in cui reperire un notevole elenco di diodi rivelatori. Potete chiedere eventualmente al sig. Franco Rota di consigliarvi il diodo migliore, specificando che si tratta di un ricevitore passivo per onde medie, e magari prepararvi un "sacchetto test" con vari modelli da provare.

LO SCHEMA ORIGINALE proviene dalla rivista "La radio" numero 1 del 18 settembre 1932, articolo "il galenofono". è stato reso disponibile in formato Pdf su questo sito nell'area download. Attenzione: nello schema originale manca il condensatore da 1500pF di richiusura per la RF, forse avveniva tramite le capacità della cuffia ad alta impedenza. Non sono presenti inoltre le 11 prese d'antenna sulla bobina, e le antenne presentate sono, con le potenza attuali delle emittenti, un "tantinello" eccesive. è comunque un'interessante lettura che consiglio senz'altro.

Roberto Perotti iw2evk

Torna ai progetti dei lettori

Pagina principale